Dal 18° secolo i Champion sono viticoltori di padre in figlio. Tutto il loro raccolto veniva poi venduto al commercio. Ma da quattro generazioni, la famiglia si dedica alla produzione del proprio Champagne. Una storia di famiglia iniziata da André Champion nel 1929, data dalla quale viene commercializzato lo “Champagne André Champion”. Svilupperà notevolmente il suo vigneto sulle terre di Chouilly, nella Côte des Blancs, terreno prediletto per gli Chardonnay.
La sua morte prematura spinse il figlio maggiore Roland, allora di 16 anni, a capo dell’azienda di famiglia. Roland prese dignitosamente le redini e, seguendo le orme del padre, continuò ad aumentare la vigna. La Champagne House è stata poi ribattezzata “Champagne Roland Champion” nel 1951.
I discendenti di Roland e Jacqueline Champion: François, Vincent e Clara così come i loro figli Carole, Ambroise, Clémence, Astrid e Félix perpetuano oggi questo patrimonio familiare. François è ora l’enologo della Maison.
La famiglia Champion è orgogliosa da generazioni di condividere con voi la sua passione per il terroir e per gli champagne di carattere, proprio come i suoi fondatori.
RACCOLTO
Le nostre due settimane più importanti dell’anno, una quarantina di vendemmiatori raccolgono a mano le nostre uve.
Li pressiamo lo stesso giorno in cui vengono raccolti, in modo tradizionale nelle nostre presse pneumatiche a Chouilly. Queste presse ci permettono di pigiare le uve il più velocemente possibile e quindi di limitare l’ossidazione del mosto a contatto con l’aria, i nostri mosti così coccolati non devono far altro che lasciar sublimare le loro caratteristiche tipiche.
VINIFICAZIONE
Dopo aver avviato le fermentazioni alcoliche e malolattiche dei nostri mosti, vengono prodotti vini fermi, detti “vin clairs”. Lo zucchero si trasforma in alcol e l’acidità si riduce.
Dopo alcuni mesi e dopo aver assaggiato ogni tino, è il momento dell’assemblaggio, passaggio essenziale nel processo di vinificazione dello champagne: mescoliamo poi i nostri diversi tini in base ai vitigni, come per la nostra Cuvée d’Aramis, ma anche selezionando vini provenienti da appezzamenti specifici come il Cuvée Spécial Club o anche con vini di riserva per la Carte Blanche per garantire una qualità costante. Questo viene fatto poco prima dell’imbottigliamento, che qui avviene a maggio e luglio.
Il passo successivo è il “disegno”. Consiste nell’imbottigliamento di vino limpido a cui vengono aggiunti lievito specifico e una piccola quantità di zucchero. Questa fase permette la realizzazione della seconda fermentazione alcolica in bottiglia. Genera anidride carbonica che, sequestrata nella bottiglia, si dissolverà nel vino rendendolo effervescente: questa è la produzione dello Champagne.
INVECCHIAMENTO SU DOGHE
Quindi compaiono le bolle tanto attese. In questa fase la legge prevede che le bottiglie rimangano in cantina per un minimo di 15 mesi per i non millesimati e 3 anni per i millesimati.
Crediamo che i grandi Champagne, e in particolare quelli a base di Chardonnay, abbiano bisogno di molto più tempo per esprimersi e sbocciare. Per questo lasciamo invecchiare i nostri champagne tra i 20 ei 36 mesi per i brut non millesimati e più di 4 anni per i nostri millesimati.
Tutte le nostre bottiglie vengono sboccate fresche prima di essere vendute.
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